Tano Festa nasce a Roma nel 1938.
E’ un esponente della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo, gruppo di artisti dell’ambiente romano che include Franco Angeli, Mario Schifano, Renato Mambor, Cesare Tacchi, Giosetta Fioroni ed altri.
La sua carriera artistica inizia alla fine degli anni 50 esponendo presso la galleria La Salita di Gian Tommaso Liverani e La Tartaruga di Plinio dè Martiis.
Le sue prime opere sono caratterizzate da composizioni quasi monocromatiche realizzate su tela e legno. Successivamente, a partire dai primi anni 60, utilizza per le sue opere materiali di uso comune: persiane, porte, finestre, armadi e specchi. Questi materiali non sono supporto dell’opera ma opera stessa, talvolta in versione monocromatica talvolta arricchiti da particolari asciutti che richiamano la metafisica dechirichiana, talvolta elementi di pittura rinascimentale.
Nella seconda metà degli anni 60, Festa rielabora in maniera del tutto personale la figurazione tradizionale italiana, in particolare quella michelangiolesca. Compaiono quindi, in chiave pop, rivisitazioni de Il Giudizio Universale e de Il Peccato Originale.
In questi anni partecipa a numerose mostre collettive tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Intensa anche l’attività espositiva personale in Italia e all’estero.
La figurazione con richiami alla tradizione rinascimentale Italiana accompagnerà la sua produzione pittorica per tutti gli anni 70.
Anch’egli, come gli amici Angeli e Schifano, cadrà purtroppo nel vortice della droga che per Festa, più che per gli altri, avrà effetti amplificati.
Negli anni ottanta, dopo un lungo periodo di isolamento, riesce a trovare nuovi impulsi creativi che si traducono in un ritorno al colore.
Sono di questi anni anche le opere cosidette “Coriandoli”. Tele realizzate riversando su un fondo di pittura acrilica pezzettini di carta colorata.
Nello stesso periodo inizia la produzione di opere di matrice figurativa espressionista che richiamano anche echi della letteratura classica (Don Chisciotte). Nelle opere degli anni 80 compaiono personaggi quasi amorfi dai contorni incerti come se Festa trasferisse nelle tele gli incubi che la sua mente produceva incessantemente.
Tano Festa, dopo una lunga malattia, muore a Roma il 9 gennaio 1988.
Tano Festa Opere in vendita
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