Mario Schifano mentre realizza un’opera
Mario Schifano nasce a Homs in Libia nel 1934.
La sua carriera artistica ha inizio nel 1960 con una mostra alla Galleria La Salita di Gian Tommaso Liverani in compagnia di Franco Angeli, Tano Festa, Francesco Lo Savio e Giuseppe Uncini.
La produzione dei primi anni 60 è essenzialmente focalizzata su grandi opere monocromatiche dense di pittura e gocciolature, spesso realizzate su carta da pacchi applicata su tela. Successivamente, le opere si arricchiranno di scritte, cifre, lettere e simboli della cultura consumistica come ad esempio nelle opere di “propaganda” delle Esso e delle Coca-Cola.
Desta l’interesse della gallerista americana Ileana Sonnabend con cui firma un contratto in esclusiva. Si aprono quindi per Schifano le porte degli Stati Uniti dove esporrà nel 62 e nel 63. In quest’anno un viaggio nel continente americano lo porterà a frequentare gli ambienti della pop-art statunitense e a conoscere i maggiori esponenti come Warhol e Jasper Johns.
E’ del 1964 la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia.
Accanto alle opere monocromatiche e alle “propaganda” iniziano a comparire i primi paesaggi anemici, opere realizzate con un taglio “cinematografico”, quasi fotogrammi riportati come pittura sulla tela.
Si aggiungono in questo periodo altri temi pittorici come gli alberi della vita e gli omaggi ai futuristi.
Nel biennio 66-67 si dedica alle serie Ossigeno ossigeno, Tuttestelle, Oasi e Compagni Compagni.