Giorgio Griffa nasce nel 1936 a Torino.
Si laurea in Giurisprudenza nel 1958 ed esercita la professione di avvocato. Nei primi anni 60 si avvicina alla pittura realizzando opere figurative. Verso la metà degli anni 60 iniziano a comparire degli elementi astratti che di lì a poco evolveranno nei “segni primari” che caratterizzano il suo successivo percorso artistico.
Torino lo porta a frequentare inevitabilmente il gruppo di artisti che si raccoglie intorno al movimento dell’Arte Povera di cui però non coglierà mai l’aspetto manuale e di manipolazione degli oggetti e dei materiali. Si dedica invece ad un tipo di pittura minimalista in cui i segni primari campeggiano su tele di iuta o cotone non preparate.
Diventa l’esponente più importante del cosidetto movimento della Pittura Analitica.
A partire dagli anni 80, le linee e i segni più riconducibili a forme geometriche primitive, lasciano il posto anche a linee curve, arabeschi, lettere e numeri che non hanno mai una funzione decorativa dell’opera, ma che assumono un preciso significato come il numero della sezione aurea che spesso si ritrova nelle opere dell’ultimo periodo oppure nella serie delle “numerazioni” in cui il numero mira a dare un’informazione sul divenire della singola opera.
Ha esposto nelle principali sedi museali italiane ed estere ed è considerato al momento uno dei più importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea italiani nel panorama internazionale. Ad oggi le mostre di Griffa Griffa si susseguono a ritmo incessante e si occupano del suo lavoro grandi gallerie internazionali.