Franco Angeli realizza un’opera
Franco Angeli nasce a Roma nel 1935.
Fin da giovane, è costretto a lavorare per aiutare la madre malata rimasta vedova prematuramente. Acquisisce grande manualità nelle sue esperienze lavorative, abilità che trasferirà presto anche nella sua produzione artistica.
Ecco allora che la confidenza con i tessuti durante l’esperienza in un’autotappezzeria, lo porterà ad utilizzare il velatino nelle sue prime opere. L’uso di sagome, stampi e ritagli durante l’esperienza come carrozziere verrà utilizzata per realizzare le composizioni dei suoi caratteristici simboli.
L’inizio della carriera artistica di Angeli risale alla seconda metà degli anni 50. Le prime opere sono essenzialmente informali e monocromatiche. Ricorre spesso all’uso di calze di nylon strappate e lacerate con cui ricopre le opere conferendo così un aspetto degradato a simboleggiare sofferenza e povertà.
In questi anni conosce Tano Festa e Mario Schifano con cui instaurerà un profondo rapporto di amicizia che lo accompagnerà per tutta la vita. Nascerà la cosidetta “Scuola di Piazza del Popolo” attorno alla quale si stringeranno altri artisti romani che condividevano le medesime esperienze di vita e di estrazione sociale come ad esempio Renato Mambor e Cesare Tacchi.
Le prime esposizioni di Angeli hanno luogo nelle gallerie romane del La Tartaruga di Plinio de Martiis e La Salita di Gian Tommaso Liverani.
Negli anni 60 rivolge l’attenzione a simboli e immagini stereotipate e retoriche. Nelle sue opere appaiono quindi svastiche, falci, lupe capitoline, aquile romane. E’ una simbologia che richiama emblemi ideologici lontana dalla simbologia utilizzata dalla Pop Art statunitense che evidenziava il consumismo di una società capitalistica.
Verso la metà degli anni sessanta appare il simbolo che maggiormente caratterizza l’opera di Angeli: l’Half Dollar americano. Simbolo del potere, questo elemento non abbandonerà mai la sua produzione artistica.
E’ questo il periodo in cui espone incessantemente in Italia e partecipa a importanti manifestazioni collettive internazionali tra cui la Biennale di San Paolo e la Biennale di Venezia.
Nel 1968 Franco Angeli, come anche i suoi amici pittori, è impegnato sul tema della guerra del Vietnam e delle manifestazioni che trasferirà in numerose opere di questo periodo.
Negli anni 70 Franco Angeli produce incessantemente per la ormai raggiunta popolarità e per la necessità di finanziare il suo stile dissoluto di vita e l’uso smodato di stupefacenti.
Negli anni ottanta la sua produzione è piuttosto eterogenea. Ad opere che richiamano la simbologia degli anni 60 e 70 (half dollars, lupe capitoline, aquile, etc.) si affiancano paesaggi stilizzati (obelischi, capitelli, edifici), turbolenze aeree e simboli infantili come le marionette.
Franco Angeli muore prematuramente all’età di 53 anni a Roma nel 1988.