Edmondo Bacci nasce a Venezia nel 1913. Dal 1932 al 1937 studia all’Accademia di Belle arti di Venezia. Nel 1945 La Galleria del Cavallino di Venezia ospita la sua prima mostra personale nel 1945 e tre anni dopo, nel 1948, partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1953 entra a far parte del nucleo di artisti che si raccolgono intorno al Movimento. Bacci non aderirà mai formalmente al Movimento non firmandone alcuno dei manifesti programmatici, ma le sue opere ne rappresentano a pieno le caratteristiche formali. E’ inserito infatti nel volume Spazialismo del 1956 di Giampiero Giani che raccoglie tutti gli artisti del gruppo. Partecipa infatti all’esposizone “Espacialismo”, nel 1956, alla Galeria Bonino di Buenos Aires curata da Giani.
Le sue prime opere appartengono alla serie dei “paesaggi” e delle “fabbriche”, ma è con gli “avvenimenti” che troverà il successo internazionale. Queste opere contraddistinte da un codice alfanumerico sono composizioni informali, spesso realizzate con colori accesi, che mostrano la grande capacità di Bacci di generare profondità e lirismo solamente con il sapiente uso cromatico.
Peggy Guggenheim alla metà degli anni 50 diventa sostenitrice della sua pittura riconoscendolo, insieme a Tancredi Parmeggiani, come l’artista italiano giovane più interessante. Il sodalizio con la Guggenheim gli apre le porte dell’estero ed inizia così ad esporre negli Stati Uniti alla Seventy-Five Gallery di New York e a Londra presso la Marlborough Gallery per citarne due. Parallelamente prosegue l’attività espositiva presso le maggiori gallerie italiane del periodo (Cavallino, Selecta, etc..).
Nel 1958 gli viene riservata una sala alla Biennale di Venezia, e nel 1959 gli viene assegnato il Premio del Comune di Venezia alla Terza Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea. Negli anni 60 il persorso espositivo prosegue all’estero (Drian Gallery di Londra, “Neue italienische kunst” alla Galerie 59 di Aschaffenburg, Frank Perls Gallery di Beverly Hills). Bacci muore a Venezia nel 1978.