Aldo Bergolli frequenta come tanti suoi amici artisti di quegli anni a Milano, l’Accademia di Brera dove conseguirà il diploma nel 1942.
Gli esordi sono piuttosto tradizionali. Dipinge infatti paesaggi al fianco dell’amico Giuseppe Ajmone. Alla fine degli anni 40 firma il Manifesto del Realismo “Oltre Guernica“e aderisce formalmente allo stile post cubista picassiano.
Nel 1950 partecipa alla Biennale di Venezia e si avvicina alla pittura informale di stampo naturalistico. Pur non firmando mai alcuno dei manifesti dello Spazialismo, ne entra a far parte stilisticamente tanto da essere incluso in tutti i testi che raccolgono gli artisti aderenti al movimento. E’ infatti incluso nell’importante volume sullo Spazialismo di Giampiero Giani del 1956 ed espone nella Galleria Bonino a Buenos Aires nella rassegna Espacialismo del medesimo anno.
In questi anni espone regolarmente insieme agli artisti spazialisti presso le gallerie di riferimento (Cavallino, Naviglio), espone alla Triennale di Milano del 54, alla Quadriennale di Roma del 51 e regolarmente all’estero.
Partecipa nel 62 alla Biennale di Venezia con un nuovo ciclo di opere che traggono ispirazione dai suoi viaggi a Parigi e Londra. Queste atmosfere ispirano i paesaggi sotterranei delle stazioni delle Metropolitane che caratterizzano questo periodo artistico.
Nel 1963 partecipa alla Biennale di San Paolo in Brasile.
Nella seconda metà degli anni 60 la pittura di Bergolli diventa più marcatamente di matrice naturalistica in cui però resta evidente un substrato informale a volte di carattere post atomico spesso evocato da toni cromatici acidi.
Aldo Bergolli muore nel 1972 a Milano.
Aldo Bergolli Opere in vendita
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